Tra un salto in Austria ed un altro, ci stanno anche dei bei chilometri in territorio friulano. Partenza troppo presto quella mattina e rientro in serata.
Ci aspettano più di 600 km.
Arriviamo alla diga del Vajont dove ci fermiamo per pochi istanti: appese ci sono centinaia di fazzoletti di stoffa colorati, uno per ogni bambino morto in quella catastrofe che nel 1963 ha spazzato via Longarone e i suoi abitanti. Abbiamo poco tempo è la strada è ancora tanta, e subito scendiamo per la discesa che porta al lago di Barcis per poi fermarci nel borgo di Poffabro per una pausa caffè.
Poi giù e su nelle strade piuttosto “selvagge” del Carso, tra tanti fiumi e laghi: incrociamo la strada con i fiumi Meduna e Tagliamento fino ad arrivare ad Ampezzo e poi tra le gallerie pavimentate che portano al Lago di Sauris per vedere quell’acqua turchese. Ci fermiamo a mangiare, in un prosciuttificio poco lontano dalla diga, il famoso prosciutto affumicato e lo speck accompagnati da una birra artigianale anch’essa affumicata (Zahre Beer). Dopo la pausa pranzo, si riparte attraversando il magnifico paesaggio delle dolomiti friulane per poi andare al Lago di Misurina e al Passo Giau.
Arrivo a casa piuttosto stremato dal caldo, dai km e stordito dal rumore della moto: direi che ho raggiunto il mio limite chilometrico. E qualche settimana più tardi è arrivata anche una multa per eccesso di velocità (22 km/h) di 178 euro e confisca di 3 punti dalla patente. Son soddisfazioni.